Diano Castello entra nei Borghi più Belli d’Italia

Diano Castello entra nei Borghi più Belli d’Italia

E’ un’associazione nata nel 2001 su impulso della Consulta del Turismo dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani” (ANCI).
Un’iniziativa sorta dall’esigenza di valorizzare il patrimonio (arte, ambiente, cultura, storia e tradizioni) dei piccoli centri italiani, spesso poco conosciuti e quindi visitati, dai turisti.

Logo dell'Associazione: I Borghi Più Belli D'Italia

Logo dell’Associazione: I Borghi Più Belli D’Italia

I Borghi più Belli d’Italia

Sono infatti centinaia i piccoli “borghi d’Italia” che rischiano lo spopolamento ed il conseguente degrado a causa di una situazione di marginalità rispetto agli interessi economici che gravitano intorno al movimento turistico e commerciale. […] dice l’associazione. Non proponiamo dei “paradisi in Terra” ma vogliamo che le sempre più numerose persone che ritornano a vivere nei piccoli centri storici ed i visitatori che sono interessati a conoscerli possano trovare quelle atmosfere, quegli odori e quei sapori che fanno diventare “la tipicità” un modello di vita che vale la pena di “gustare” con tutti i sensi. […]

Per far parte dell’associazione, ogni comune deve soddisfare alcuni criteri che sono elencati nella Carta di qualità e nel regolamento, oltre ad aver fatto domanda di ammissione e aver ricevuto una visita di certificazione. Il Club poi predispone anche un calendario annuale di rivisitazioni di Borghi già certificati, per verificare che abbiano mantenuto le caratteristiche richieste dalla carta di Qualità. Insomma una garanzia!

Anche Diano Castello entra a far parte dell’Associazione

Il Consiglio Direttivo dell’Associazione ha deliberato in data 23 luglio 2019 l’ammissione di 8 nuovi comuni italiani, tra cui Diano Castello.
Si tratta di Borghi caratterizzati, oltre che da un patrimonio storico e artistico di pregio, anche da una forte identità e grande rilevanza culturale.

Foto del Comune di Diano Castello

Comune di Diano Castello

Elenco dei comuni liguri che fanno parte dei Borghi più belli d’Italia

Elenco dei Comuni della Liguria iscritti all’associazione:

  • Apricale
  • Brugnato
  • Campo Ligure
  • Castelvecchio di Rocca Berbena
  • Cervo
  • Colletta
  • Diano Castello
  • Finalborgo
  • Framura
  • Laigueglia
  • Lingueglietta
  • Millesimo
  • Moneglia
  • Montemarcello
  • Noli
  • Perinaldo
  • Seborga
  • Taggia
  • Tellaro

Pubblicazioni

E’ stata realizzata una Guida denominata “I Borghi più belli d’Italia – Il fascino dell’Italia nascosta” che si rinnova ogni anno, un libro-vademecum utile per gli appassionati di viaggi.

Inoltre in edicola si trova “Borghi Magazine” la rivista ufficiale che ogni mese ci racconta territori e presenta borghi unici, ovviamente del territorio italiano.

Sito internet

Inoltre un sito internet – vetrina che presenta il Progetto e tutto quello che gira intorno al Brand: “I Borghi più Belli d’Italia“.

Video di presentazione del Club “I Borghi più belli d’Italia”

Un week end alle Terme nel Golfo Dianese

Un week end alle Terme nel Golfo Dianese

In una vita sempre più frenetica trovare del tempo per se stessi è senz’altro un ottimo modo per rigenerarsi.

Trovare un posto non molto lontano da casa, facile da raggiungere, improntato a collaborare con tutti i servizi necessari per il cliente è senza dubbio quello che ci serve.

Come raggiungere le Terme

La struttura si trova nel Comune di Diano Castello, raggiungibile in auto (Autostrada A10 tratto Genova-Ventimiglia con uscita a San Bartolomeo al mare – per chi arriva dal levante – Imperia Est per chi arriva da ponente) oppure scendendo alla nuova stazione ferroviaria Diano per poi farsi accompagnare alle Terme dal servizio Ape Calessino Dani Tour. Contattando Daniela e prendendo appuntamento si farà trovare in stazione all’ora concordata diversamente, in alternativa, il piazzale è sede del servizio Taxi.

Ecco quindi che in modo molto sereno siamo arrivate ad Eira Terme, dove Federica ci accoglierà alla Reception per poi accompagnarci all’interno della struttura dove ci aspettano: piscine, vasche, idromassaggio, solarium e tanto altro! Che meraviglia! 

Eira Terme - Fonte Battaglino

Eira Terme – Fonte Battaglino

Pernottamento e strutture ricettive

Avendo precedentemente prenotato, avremo già scelto la struttura ricettiva che più ci aggrada: il Golfo Dianese offre una vasta scelta tra Hotel, Residence, Case vacanze, Agriturismi, B&B, ecc. Ce n’è per tutti i gusti e per tutte le tasche!

Informazioni ed Accoglienza Turistica

Poi – grazie al nostro sito internet – potrete avere tutte le informazioni utili per il vostro soggiorno e se avete bisogno di qualche informazione in più potete contattarci telefonicamente, siamo il Vostro “personal information”.

Il territorio ovviamente offre Uffici di Informazione ed accoglienza turistica:

Diano Marina Piazza Dante Tel. 327.6292339

San Bartolomeo a mare Piazza XXV Aprile N° 1 – Tel. 0183. 417065

Cervo Piazza Santa Caterina N° 2 – Tel. 0183-408197

Terme – Portale turistico – Mare – Territorio – Servizi

Un tutt’uno collegato sinergicamente: tutto quello di cui hai bisogno per trascorrere una piacevole ed indimenticabile vacanza.

Grazie al nostro progetto un contenitore di informazioni mirate a soddisfare ogni necessità del turista che ha scelto il nostro bellissimo territorio.

Siamo in Italia, nella Regione Liguria, nella Riviera di Ponente, nella Riviera dei Fiori, in Provincia di Imperia, nel Golfo Dianese.

Eira Terme – Fonte Battaglino

Via Seuda, N° 5
Diano Castello (IM)

Tel. 0183. 493552
Cell. 377. 4903503

L’Olio Extravergine di Oliva dalla pianta alla tavola

L’Olio Extravergine di Oliva dalla pianta alla tavola

L’olio di oliva è un olio alimentare che si estrae dal frutto dell’olivo. (Olea Europaea). La tipologia “Vergine” si ottiene dalla spremitura meccanica dell’oliva. E’ un prodotto originario della tradizione agroalimentare del Mediterraneo, questo significa che viene prodotto nelle regioni e nazioni a clima mediterraneo.

L’Unione Europea ha codificato le denominazioni commerciali con la Direttiva 136/66/CEE mentre le categorie di olio di oliva sono individuate tramite i regolamenti CE 2568/91 e CE 1989/03.

Foto delle olive raccolte da Novaro Nicola

Le Olive dell’Azienda Agricola Novaro Nicola

Principali tipi di oli di oliva :

Abbiamo l’Olio Extravergine di oliva detto anche “Evo”, l’olio di oliva vergine, olio lampante, olio di oliva raffinato, oli composti e oli di sansa. Se un olio di oliva è stato prodotto con almeno il 95% (in peso) di olive ottenute da agricoltura biologica (vedi Regolamento CE N° 834/2007, che tra le altre cose vieta l’utilizzo di OGM o radiazioni ionizzanti) allora l’olio può essere definito Olio di Oliva Biologico.

Olio Extravergine di oliva

La Normativa Europea (Regolamento CEE n. 2568/91 e successivi aggiornamenti) ha fissato gli standard qualitativi minimi che l’olio di oliva deve presentare per poter essere commercializzato con la dicitura “Olio Extra Vergine“. Deve essere ottenuto tramite estrazione con soli metodi meccanici e l’acidità di un olio extra vergine non deve mai superare lo 0,8%. L’acidità, cioè la concentrazione di acidi grassi liberi, è infatti uno dei parametri fondamentali per valutare qualitativamente l’olio.

Fasi di produzione

L’oliva viene raccolta (da metà ottobre a fine dicembre) su reti attendendo la completa maturazione del frutto e quindi la caduta naturale dall’albero oppure abbacchiando (con un bastone o con un apparecchio meccanico) in modo da provocarne la caduta. Una volta raccolte vengono messe in sacchi o bidoni appositi ed entro 24-48 ore vengono lavorate. Questo garantisce che le olive non fermentino in modo anaerobico dando origine alla formazione di alcoli alifatici che produrrebbero nell’olio difetti quali riscaldo e, in casi estremi, muffa.

Una volta quindi raccolte, pulite e lavate si avvia il processo della molitura: azione meccanica con lo scopo di provocare la rottura della parete cellulare e delle membrane che lo compongono. In questo modo i succhi cellulari, e quindi l’olio, fuoriescono dal frutto permettendo di raccogliere il prodotto e di passare alle fasi successive di lavorazione.

Come spesso accade nei processi di lavorazione di alimenti di estrema qualità come l’olio extravergine di oliva, ogni fase può essere eseguita in modi diversi a seconda delle necessità, del tipo di impianto, del prodotto finale e delle tradizioni o scelte aziendali. I sistemi utilizzati per la molitura sono principalmente due: la molitura classica e la frangitura.

La molitura classica viene attuata tramite uno strumento appartenente alla tradizione e che deriva dalle classiche macine in pietra , con questa tecnica l’azione meccanica viene esercitata da una o più “grosse ruote” che effettuano una rotazione sui frutti raccolti, puliti e lavati. La fuoriuscita dei liquidi viene data, come detto precedentemente, dall’azione di sfregamento dei noccioli e dagli spigoli taglienti dei loro resti contro la polpa delle olive, e non dallo schiacciamento delle macine le quali, invece, hanno il compito di rimescolare la massa in lavorazione.

La seconda tecnica più usata è la cosiddetta frangitura, che avviene per mezzo di un macchinario industriale che si integra perfettamente con le moderne esigenze di automazione dei nuovi impianti. Il carico viene effettuato dall’alto grazie a degli elevatori a nastro che prelevano i frutti direttamente dalle lavatrici e che riversano la pasta d’olio dal basso, nelle gremolatrici. Tramite questa tipologia di molitura la rottura delle pareti cellulari e delle membrane viene causata dagli urti dei dispositivi meccanici che ruotano ad alta velocità, il che avviene in tempi molto ridotti indicando questa tecnica perfetta per cicli di lavorazione continui e automatizzati.

Una volta terminato il processo della frangitura, dove la pasta di olive viene mescolata continuamente in modo da permettere alle gocce d’olio di coagulare per poter essere estratte (gramolatura) si passa al processo di pressatura che consente nel separare la parte liquida (composta da olio ed acqua) dalla parte solida della pasta. Quest’ultima, chiamata sansa, è quella che resta nei fiscoli e contiene ancora una certa quantità d’olio (olio di sansa) che viene estratto mediante solvente (estrazione chimica). La sansa esaurita (olio lampante) viene utilizzata come combustibile, come mangime per gli animali, o nell’industria dei laterizi. Anche in questa fase è fondamentale il controllo dei tempi di lavorazione e le temperature.

La parte liquida estratta viene chiamata “mosto oleoso” attraverso delle centrifughe viene eliminata l’acqua dal mosto.  L’olio che deriva da questa lavorazione è torbido per la presenza di micro gocce di acqua e di parti di frutto residue. Il suo sapore, pertanto, sarà più deciso ed intenso. Per renderlo limpido e pronto per essere imbottigliato, l’olio deve essere filtrato o meccanicamente (attraverso dei filtri a pressa) oppure naturalmente lasciandolo riposare ed aspettando i residui si appoggino sul fondo.

Una volta imbottigliato, è pronto per essere venduto! Ecco pronto l’olio nuovo!

L’Olio Extravergine di Oliva DOP

Un olio extravergine di oliva DOP (a Denominazione di Origine Protetta) è un olio che è stato prodotto in un territorio specifico e delimitato.

Logo DOP Riviera Ligure

Logo DOP Riviera Ligure

La produzione dell’olio deve avvenire secondo un preciso Disciplinare di Produzione, il quale:
  • delimita l’area di produzione dell’olio
  • individua le varietà di olive ammesse (cultivar)
  • indica le tecniche di coltivazione ammesse, le modalità di raccolta, trasporto e conservazione delle olive, le tecniche di estrazione dell’olio
  • stabilisce i parametri fisici (ad esempio il colore), chimici (ad esempio il grado di acidità), organolettici (odore, sapore) che l’olio prodotto deve presentare.
In Italia ci sono ad oggi 42 oli extravergine che hanno ottenuto il riconoscimento DOP in Liguria abbiamo il DOP Riviera Ligure.
La bellissima Isola Gallinara

La bellissima Isola Gallinara

L’Isola Gallinara si trova sul territorio del comune di Albenga ma è un’isola privata. Dista dalla costa circa 1,5 km e – grazie alla Legge Regionale N° 11 del 26/04/1989 – è stata classificata come Riserva naturale regionale dell’isola di Gallinara” – riserva regionale costituita dall’isola gallinara ed il tratto di costa attorno – con l’istituzione di un’area marina protetta che consente all’isola di mantenere intatta la sua bellezza. Essendo l”isola privata non è possibile utilizzare l’approdo né tanto meno scendere a terra per visitarla.

L’Isola Gallinara è una delle 5 isole della Liguria: 2 sono a Ponente (Gallinara e Bergeggi) in provincia di Savona e 3 sono a Levante (Palmaria, Tino e Tinetto) che si trovano in provincia di La Spezia.

Come molte isole del mediterraneo deve il suo nome, che in origine era Gallinaria, agli animali che la popolavano, un gruppo di galline importate che con il tempo sono diventate selvatiche e delle quali oggi non vi è più traccia.

Isola Gallinara - Forma tartaruga

Isola Gallinara – la suggestiva isola a forma di tartaruga – Foto dal lato costa

Flora e fauna sull’isola Gallinara – l’isola a forma di tartaruga

Guardandola dall’alto ha una forma triangolare con due capi pronunciati: a ovest punta “sciusciau” che in ligure vuol dire “soffiatore” e – forse – il nome deriva proprio dai venti dominanti in questa zona (per spiegarci meglio “la testa della tartaruga”) ed a est punta “falconara” (l’altro capo – per capire osservare la Torre). Mentre vista di fronte ha tutte le sembianze di una grossa tartaruga.

Foto della Punta Sciausciu e della punta Falconara dell'isola Gallinara

Capi dell’Isola Gallinara sul lato del mare aperto

L’isola è un patrimonio sia per la flora che per la fauna, sono più di 500 anni che non brucia e possiamo vedere ad occhio nudo la vera macchia mediterranea con due differenti conformazioni: verso terra pini, lecci e piante aromatiche mentre nel lato mare aperto la vegetazione presenta agavi, fichi d’india e ruta.

Studi risalenti agli anni 80 hanno censito oltre 280 specie botaniche diverse.

Alta poco più di 88 metri ha una circonferenza di un chilometro e mezzo ed offre rifugio a diversi uccelli migratori mentre è uno dei pochi posti del mediterraneo dove nidifica il grande Gabbiano reale.

Verso il mare aperto troviamo una piccola insenatura compresa tra le due punte, dove si trova la Grotta azzurra caratteristica per colore azzurro in alcuni momenti della giornata in cui il sole per un gioco di rifrazioni con il fondale colora di turchese l’acqua della grotta.

Isola Gallinara - Insenatura della "Grotta Azzurra"

Isola Gallinara – Insenatura della Grotta Azzurra – Lato mare aperto

Attività marittime nella zona circostante l’isola

L‘attività subacquea presso la Gallinara era vietata a causa della presenza di ordigni bellici inesplosi sul fondale e del relitto di una nave romana situato nei pressi dell’isola, successivamente però l’area è stata bonificata e con una nuova ordinanza sono state consentite le immersioni –  accompagnate dalle guide locali dei diving convenzionati – che assicurano l’integrità e la conservazione del sito archeologico e dei fondali intorno all’isola.

Le attività marittime nella fascia di mare circostante l’isola Gallinara sono disciplinate da ordinanza 77/98 dell’ufficio circondariale marittimo di Alassio

Ci si può immergere a “Punta Sciusciau” oppure a “Punta Falconara o del Cristo Re” questo nome dovuto alla presenza della statua del Cristo Redentore – completamente in bronzo – alta 275 cm che venne adagiata sul fondale nel 1998 (a 18 metri).

Scorcio del porticciolo dell'Isola Gallinara

Porticciolo dell’Isola Gallinara – Siamo sul lato verso la costa

La storia dell’isola Gallinara

Il passato dell’isola è travagliato ed è un misto tra sacro e bellico. Fu rifugio di San Martino di Tours alla fine del IV° secolo ed in epoca longobarda venne costruito dai monaci colombiani un monastero che poi fu insediato dai monaci dei benedettini. Il monastero benedettino venne poi venduto a privati nel 1842.

Oggi rimane solo la parte esterna restaurata e mantenuta dai proprietari che nelle zone adiacenti hanno costruito 6 appartamenti privati.

Sopra il porto si trova l’abitazione del guardiano dell’isola e da lì partono tutti i sentieri che portano alla Chiesetta, al Monastero ed alla Torre genovese, fatta costruire nel 1586 da Podestà di Albenga come punto di avvistamento avanzato che consentiva di vedere in anticipo il nemico e di comunicare con le altre torri che si trovavano sulla costa.

Durante la seconda guerra mondiale l’isola fu confiscata dai tedeschi che fecero scavare a mano dai prigionieri due gallerie che si congiungono al centro dell’isola e offrivano riparo ad armi e munizioni. Alla fine della guerra tutto venne smantellato e portato nell’arsenale di La Spezia.

Nei fondali circostanti l’isola vennero trovati relitti e manufatti, e sono oggi conservati presso il Museo Navale Romano di Albenga nel Palazzo Peloso Cepolla. Vista la presenza anche di ordigni bellici inesplosi e la presenza del relitto risalente al XVIII secolo, l’isola venne interdetta ad ogni attività di pesca ed immersione, in attesa poi di bonifica.

Tour dell’Isola Gallinara

Perchè abbiamo messo l’Isola Gallinara tra “Cosa Vedere” nel Golfo Dianese?

Perchè – grazie a Mola Mola Dive Team – è possibile fare un tour per ammirare questa affascinante e piccola isola. Partendo dal porto di Alassio (raggiungile comodamente in auto con parcheggio all’interno del porto stesso oppure in autobus) si può trascorrere un bellissimo pomeriggio in barca, in mezzo al mare, ad ammirare la natura e con sosta bagno (ovviamente non obbligatorio!).

Tour all'isola Gallinara con MolaMola Dive Team

Tour all’Isola Gallinara con MolaMola Dive Team

Noi ci siamo andati, ma questo ve lo racconteremo in un altro articolo del nostro blog! 

La Guida delle Libere Viaggiatrici presentata a Cervo nel Bastione di Mezzodì

La Guida delle Libere Viaggiatrici presentata a Cervo nel Bastione di Mezzodì

Domenica pomeriggio presso il Bastione di Mezzodì si è svolta la presentazione de “La Guida delle Libere Viaggiatrici”, un evento organizzato da Mete di Liguria con il patrocinio del Comune di Cervo.

Ha aperto la manifestazione Annina Elena (consigliera alle manifestazioni culturali) con i saluti dell’Amministrazione Comunale e con la presentazione del bastione (Manufatto difensivo di origine cinquecentesco che fu acquistato da Vittorio Desiglioli – Sindaco dal 1999 al 2009 –  ed a lui è ora dedicato).

Ha poi parlato Maura Muratorio – quale presidente del Consorzio Mete di Liguria – progetto nato dall’incontro di sei donne, imprenditrici con un unico obiettivo: far conoscere il proprio territorio.

La Guida delle Libere Viaggiatrici nel Bastione di Mezzodì a Cervo

La Guida delle Libere Viaggiatrici nel Bastione di Mezzodì a Cervo

La Guida delle Libere Viaggiatrici – 50 mete per le donne che amano viaggiare, in Italia e nel mondo

Poi il vivo del pomeriggio: Rosanna Brun e Iaia Pedemonte quali relatrici dell’evento: la signora Rosanna (proprietaria de I Freschi)  ha presentato l’autrice della Guida (il libro però è scritto insieme a Manuela Bolchini) e fatto una bellissima prefazione.

Un libro piccolo ma allo stesso modo spesso, di tanto contenuto. Si è parlato di turismo responsabile, sostenibile, di green economy, del brand donna, dell’importanza del territorio – non solo come consumo del suolo – ma anche come scambio e peculiarità.

Invece Iaia Pedemonte ha raccontato storie di viaggi meravigliosi in giro per l’Italia e per il mondo: dal Salento all’Africa ed all’importanza del settore turismo nell’economia italiana e mondiale. Numeri, cifre e dati statistici.

La Guida delle Libere Viaggiatrici – 50 mete per le donne che amano viaggiare, in Italia e nel mondo” è il primo manuale di viaggi consigliati, organizzati – da donne – nei posti più belli del mondo e soprattutto con alla base progetti equi.

Relatrici della presentazione de La Guida delle Libere Viaggiatrici

Relatrici della presentazione de La Guida delle Libere Viaggiatrici

Le autrici della Guida: Iaia Pedemonte e Manuela Bolchini

  • Iaia Pedemonte
    Di origine ligure, giornalista free lance, scrittrice, viaggiatrice ed esperta di turismo responsabile, in particolare al femminile. Ha fondato il sito “Gender Responsible Tourism”. Ha fatto delle parole turismo sostenibile e responsabile la propria bandiera: ha scritto inchieste, reportage per informare su angoli di mondo anche sconosciuti e modi di vita autentici. Ha raccolto dati di realtà di turismo sostenibile soffermandosi soprattutto sull’importanza delle donne e dell’imprenditoria femminile.
  • Manuela Bolchini
    Vive a Trecate ma ama definirsi una cittadina del mondo. Esperta di viaggi, operatrice turistica, è una dei più importanti esperti in Italia di Turismo responsabile e di comunicazione interetnica. Ha fondato nel 2005 il tour operator “I Viaggi del Sogno” e da qualche anno è titolare di una struttura ricettiva. E’ rappresentate del focus nazionale di genere e membro del direttivo dell’Associazione Italiana del Turismo responsabile e fa parte di Gender Responsible Tourism.

Depliant di Mete di Liguria

Depliant del Consorzio Mete di Liguria

Perchè la presenza di Mete di Liguria sulla Guida?

Dice Rosanna Brun: “La lettura della guida ha affinato le motivazioni della funzione associativa del nostro consorzio. Ognuna di noi, nel nostro piccolo universo, ha salvaguardato un pezzetto di identità ed autenticità della propria terra con tutte le storie e le tradizioni che vi appartengono.

Iaia Pedemonte – che va in giro per il mondo a scoprire cose rare – a due passi da casa ci ha scoperto e quindi ci ha inserito nella prima delle guide. Noi “donne di Mete di Liguria” vorremmo rendere le nostre strutture sempre più luoghi “human-friendly” capaci di proporci con empatia e capaci di offrire percorsi di conoscenza e scoperte speciali.

Scoprire circuiti ed attrazioni meno note ma non per questo meno interessanti è la nostra mission: bellezze, talenti, prodotti locali, tradizioni, sapori familiari, peculiarità. Fare rete è per noi utile ed oramai indispensabile in un mondo sempre più tecnologico ed interattivo.”

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