L’Isola Gallinara si trova sul territorio del comune di Albenga ma è un’isola privata. Dista dalla costa circa 1,5 km e – grazie alla Legge Regionale N° 11 del 26/04/1989 – è stata classificata come “Riserva naturale regionale dell’isola di Gallinara” – riserva regionale costituita dall’isola gallinara ed il tratto di costa attorno – con l’istituzione di un’area marina protetta che consente all’isola di mantenere intatta la sua bellezza. Essendo l”isola privata non è possibile utilizzare l’approdo né tanto meno scendere a terra per visitarla.
L’Isola Gallinara è una delle 5 isole della Liguria: 2 sono a Ponente (Gallinara e Bergeggi) in provincia di Savona e 3 sono a Levante (Palmaria, Tino e Tinetto) che si trovano in provincia di La Spezia.
Come molte isole del mediterraneo deve il suo nome, che in origine era Gallinaria, agli animali che la popolavano, un gruppo di galline importate che con il tempo sono diventate selvatiche e delle quali oggi non vi è più traccia.
Flora e fauna sull’isola Gallinara – l’isola a forma di tartaruga
Guardandola dall’alto ha una forma triangolare con due capi pronunciati: a ovest punta “sciusciau” che in ligure vuol dire “soffiatore” e – forse – il nome deriva proprio dai venti dominanti in questa zona (per spiegarci meglio “la testa della tartaruga”) ed a est punta “falconara” (l’altro capo – per capire osservare la Torre). Mentre vista di fronte ha tutte le sembianze di una grossa tartaruga.
L’isola è un patrimonio sia per la flora che per la fauna, sono più di 500 anni che non brucia e possiamo vedere ad occhio nudo la vera macchia mediterranea con due differenti conformazioni: verso terra pini, lecci e piante aromatiche mentre nel lato mare aperto la vegetazione presenta agavi, fichi d’india e ruta.
Studi risalenti agli anni 80 hanno censito oltre 280 specie botaniche diverse.
Alta poco più di 88 metri ha una circonferenza di un chilometro e mezzo ed offre rifugio a diversi uccelli migratori mentre è uno dei pochi posti del mediterraneo dove nidifica il grande Gabbiano reale.
Verso il mare aperto troviamo una piccola insenatura compresa tra le due punte, dove si trova la Grotta azzurra caratteristica per colore azzurro in alcuni momenti della giornata in cui il sole per un gioco di rifrazioni con il fondale colora di turchese l’acqua della grotta.
Attività marittime nella zona circostante l’isola
L‘attività subacquea presso la Gallinara era vietata a causa della presenza di ordigni bellici inesplosi sul fondale e del relitto di una nave romana situato nei pressi dell’isola, successivamente però l’area è stata bonificata e con una nuova ordinanza sono state consentite le immersioni – accompagnate dalle guide locali dei diving convenzionati – che assicurano l’integrità e la conservazione del sito archeologico e dei fondali intorno all’isola.
Le attività marittime nella fascia di mare circostante l’isola Gallinara sono disciplinate da ordinanza 77/98 dell’ufficio circondariale marittimo di Alassio
Ci si può immergere a “Punta Sciusciau” oppure a “Punta Falconara o del Cristo Re” questo nome dovuto alla presenza della statua del Cristo Redentore – completamente in bronzo – alta 275 cm che venne adagiata sul fondale nel 1998 (a 18 metri).
La storia dell’isola Gallinara
Il passato dell’isola è travagliato ed è un misto tra sacro e bellico. Fu rifugio di San Martino di Tours alla fine del IV° secolo ed in epoca longobarda venne costruito dai monaci colombiani un monastero che poi fu insediato dai monaci dei benedettini. Il monastero benedettino venne poi venduto a privati nel 1842.
Oggi rimane solo la parte esterna restaurata e mantenuta dai proprietari che nelle zone adiacenti hanno costruito 6 appartamenti privati.
Sopra il porto si trova l’abitazione del guardiano dell’isola e da lì partono tutti i sentieri che portano alla Chiesetta, al Monastero ed alla Torre genovese, fatta costruire nel 1586 da Podestà di Albenga come punto di avvistamento avanzato che consentiva di vedere in anticipo il nemico e di comunicare con le altre torri che si trovavano sulla costa.
Durante la seconda guerra mondiale l’isola fu confiscata dai tedeschi che fecero scavare a mano dai prigionieri due gallerie che si congiungono al centro dell’isola e offrivano riparo ad armi e munizioni. Alla fine della guerra tutto venne smantellato e portato nell’arsenale di La Spezia.
Nei fondali circostanti l’isola vennero trovati relitti e manufatti, e sono oggi conservati presso il Museo Navale Romano di Albenga nel Palazzo Peloso Cepolla. Vista la presenza anche di ordigni bellici inesplosi e la presenza del relitto risalente al XVIII secolo, l’isola venne interdetta ad ogni attività di pesca ed immersione, in attesa poi di bonifica.
Tour dell’Isola Gallinara
Perchè abbiamo messo l’Isola Gallinara tra “Cosa Vedere” nel Golfo Dianese?
Perchè – grazie a Mola Mola Dive Team – è possibile fare un tour per ammirare questa affascinante e piccola isola. Partendo dal porto di Alassio (raggiungile comodamente in auto con parcheggio all’interno del porto stesso oppure in autobus) si può trascorrere un bellissimo pomeriggio in barca, in mezzo al mare, ad ammirare la natura e con sosta bagno (ovviamente non obbligatorio!).
Noi ci siamo andati, ma questo ve lo racconteremo in un altro articolo del nostro blog!