Il Complesso storico del Castello dei Clavesana si erge proprio in corrispondenza della zona nord delle mura che difendevano l’antico borgo ligure di Cervo; domina anche l’incantevole piazzetta di Santa Caterina che si può scoprire non appena varcata la Porta Bondai, una delle ben conservate porte d’accesso all’antico paese.
Da diversi anni è adibito a Polo Museale Castello Clavesana con al primo piano il Museo Etnografico del Ponente Ligure Franco Ferraro mentre il piano superiore è occupato da una sala riunioni con la mostra permanente “Donne di Liguria – Un secolo di storia 1850/1950” curata dall’Associazione Arcadia di Diano Marina.
Le origini del Castello dei Clavesana
Costruito nel XII° secolo originariamente il Castello fu residenza della famiglia nobile dei Marchesi di Clavesana signori di Cervo con lo scopo preciso di difendere il borgo di Cervo dalle scorribande di predoni, saraceni e barbareschi.
Venne inglobata una torre già preesistente costruita lungo la Via Julia Augusta, edificio in pietra di forma rettangolare con quattro torrioni ai lati. Successivamente venne trasformato in Oratorio (dedicato a Santa Caterina d’Alessandria) e poi convertito in Ospedale.
Il Museo Etnografico collegato al Castello
Il Museo Etnografico raccoglie, conserva e valorizza le testimonianze etno-antropologiche del territorio che rappresenta creando un centro cultura e ricerca: “Conoscenze della cultura di un popolo e tradizioni popolari”.
Al primo piano del Castello dei Clavesana si trova appunto il Museo Etnografico del Ponente Ligure e a fianco l’Ufficio I.A.T. (Ufficio Informazioni Turistiche). E’ stato inaugurato nel 1981 e conserva materiale e mobilio dell’800.
Donne di Liguria, un secolo di storia (1850 – 1950)
Al secondo piano del museo etnografico, nella sala adibita a congressi si trova la Mostra permanente “Donne di Liguria, un secolo di storia (1850 – 1950)”.
Si tratta di un coinvolgente percorso riferito a un periodo a partire dal 1850 fino al 1950 che riproduce momenti di vita del passato, ambienti, status sociali, arti e mestieri, episodi di vita ligure femminile. Ogni bambola è addobbata al meglio, in ogni dettaglio, a seconda della propria storia.
Questa personale è stata ideata da Nanda De Marchi, vicepresidente dell’Associazione culturale Arcadia di Diano Marina, appassionata di sociale ed amante del proprio territorio che ha voluto rappresentare tradizioni, usi e costumi del mondo femminile dal punto di visto storico.
L’evoluzione femminile di un secolo di storia valorizzando il ruolo della donna come pilastro e sostegno della famiglia e della società.
“Nei vari viaggi e pellegrinaggi in giro per il mondo – dice Nanda – mentre gli altri giravano per negozi io cercavo oggetti particolari che potessero servire per questo progetto. Ho visitato negozi e mercatini d’antiquariato dove ho acquistato tessuti, pizzi, passamanerie, accessori.
Tornata a casa, con il sostegno di Giuseppina Cotta Mandara, ed insieme ad un gruppo-lavoro di persone-soci di Arcadia abbiamo studiato e riprodotto in scala ridotta ambienti costruiti nel dettaglio e confezionato abiti, corsetti, cappelli, gonne, camicette, grembiuli per vestire e rappresentare nel particolare la società femminile ligure di allora. Una credenza arriva dalla Polonia!”
Negli anni la mostra è stata allestita in diverse cittadine liguri e nel 2004 è arrivata a Genova (quell’anno capitale europea della cultura).
E’ stata allestita in Umbria, vicino ad Assisi, ed dal 2012 ha trovato collocazione nel Castello dei Clavesana in Cervo, con grande soddisfazione del direttivo di Arcadia ed orgoglio per Nanda De Marchi.
Il libro “La donna di Liguria”
E’ stato realizzato il libro-fotografico che racconta “La donna di Liguria – Un secolo di Storia (1850 -1950)” stampato da Grafiche Amadeo che si trova ed è in vendita all’ufficio I.A.T. Cervo ed un secondo libro con fotografie autentiche di storia.